“Abbiate sale in voi stessi e siate in pace gli uni con gli altri” (Marco 9,50)
Un granello di sale quotidiano per dare sapore alla tua giornata.

Non esiste alternativa tra la gratitudine e l’ingratitudine. Chi non è grato comincerà presto a lamentarsi di tutto. Chi non ama, odia. Nella vita spirituale non esiste una specie di indifferenza all’odio o all’amore. Ecco perché la tiepidezza (che ha la parvenza di essere indifferente) è tanto detestabile. Si tratta di odio camuffato da amore.
La tiepidezza, in cui l’anima non è «né calda né fredda» — non odia decisamente e neppure decisamente ama — è uno stato nel quale si rigetta Dio e la sua volontà pur mantenendo una parvenza esteriore di amore per lui, per tenersi lontani dagli impicci e salvare la presunta buona fama. È la condizione a cui arrivano ben presto coloro che sono abitualmente ingrati per le grazie che Dio fa loro. Chi risponde davvero alla bontà di Dio e riconosce di aver tutto ricevuto, non può normalmente essere un cristiano a metà. La vera gratitudine e l’ipocrisia non possono esistere insieme: sono assolutamente incompatibili. La gratitudine di per sé ci rende sinceri — altrimenti, vuol dire che non è vera.
Ma la gratitudine è più che un esercizio mentale o un giuoco di parole. Non ci possiamo accontentare di fare dentro di noi un elenco delle cose che Dio ha fatto per noi e poi casualmente ringraziarlo dei favori ricevuti.
Essere grati vuol dire riconoscere l’amore di Dio in tutto quello che Egli ci ha dato — ed Egli ci ha dato tutto. Ogni nostro respiro è un dono dell’amor suo, ogni attimo della nostra esistenza è una grazia, perché porta con sé grazie immense che ci vengono da Lui.
La gratitudine non considera perciò nulla come se le fosse dovuto, non è mai svagata, ma percepisce sempre nuove meraviglie ed è pronta a lodare di continuo la divina bontà. Chi è riconoscente sa che Dio è buono, non per sentito dire, ma per esperienza. E qui sta tutta la differenza.

da “Pensieri nella solitudine” di Thomas Merton (1915-1968),
trappista americano, maestro spirituale molto stimato,
ritenuto tra i più grandi scrittori spirituali del XX secolo.