“Abbiate sale in voi stessi e siate in pace gli uni con gli altri” (Marco 9,50)
Un granello di sale quotidiano per dare sapore alla tua giornata.


quercia e ghianda


La grazia, che è carità, contiene in sé tutte le virtù in maniera nascosta e potenziale, così come nella sostanza di una ghianda stanno racchiusi le foglie e i rami di una quercia. Essere una ghianda vuol dire provare il gusto di essere una quercia. La grazia abituale porta con sé, in germe, tutte le virtù cristiane.
Le grazie attuali ci spingono a porre in atto queste potenzialità latenti e a realizzare ciò che significano: — Cristo che agisce in noi.
La gioia che viene da una buona azione è qualche cosa che va ricordata — non per alimentare la nostra compiacenza, ma per ricordarci che gli atti virtuosi non solo sono possibili e meritori, ma possono divenire più facili, più graditi e fruttuosi di quelli del vizio che a essi si oppone e che li rende vani.
Una falsa umiltà non dovrebbe privarci della gioia della conquista, che ci è dovuta ed è necessaria alla nostra vita spirituale, specialmente agli inizi.
È vero che più tardi ci possono venire lasciati dei difetti che siamo incapaci di vincere — e questo avviene per procurarci l’umiliazione di combattere contro un nemico che sembra imbattibile, senza nessuna soddisfazione di vittoria. Ci può difatti venire richiesto di rinunciare anche alla gioia che si prova nel fare il bene, per essere sicuri che lo facciamo per un motivo che trascende questa stessa gioia. Ma prima di pater rinunciare a un tale piacere bisogna averlo provato. E agli inizi la gioia che viene dalla conquista di sé è necessaria: non dobbiamo temere di desiderarla.
testo


Thomas Merton

da “Pensieri nella solitudine” di Thomas Merton (1915-1968),
trappista americano, maestro spirituale molto stimato,
ritenuto tra i più grandi scrittori spirituali del XX secolo.