27 Febbraio
Gregorio di Narek.
Seppe conciliare filosofia, teologia e preghiera

Filosofia, teologia e preghiera sono l’espressione di quella continua ricerca che muove gli uomini verso l’incontro con il trascendente, con il Dio di Gesù Cristo. Una ricerca che ha nella poesia un linguaggio privilegiato, affascinante, profondamente umano e divino. E oggi la Chiesa ricorda un testimone che ha saputo conciliare tutti questi aspetti nella cornice di una vita di ascesi e mistica: san Gregorio di Narek, teologo orientale e poeta, voce fondamentale della letteratura armena. Nato in Armenia nel 950, divenne monaco e abate, vivendo nei monasteri di Narek, oggi in Turchia, dove si dedicò anche all’insegnamento. Morì nel 1005. Il 21 febbraio 2015 papa Francesco ha confermato la decisione della Congregazione delle cause dei santi di attribuire a Gregorio il titolo di dottore della Chiesa.
Altri santi. San Giuliano di Alessandria, martire (III sec.); san Gabriele dell’Addolorata, religioso (1838-1862).
Matteo Liut
Avvenire
RINNOVAMI, SIGNORE
Considera,
Occhio che vedi tutto,
Dio di vita, di bontà, di speranza,
il clamore dei gemiti
della mia anima addolorata!
Signore Gesù,
lodato e adorato col Padre,
esaltato e proclamato
con lo Spirito Santo,
tu che solo ti sei incarnato per noi
secondo la nostra natura,
per farci per te
secondo la tua divinità,
degnati, con una meravigliosa azione divina,
te ne supplico,
o Compassionevole,
di rifarmi tutto nuovo.
Io, tua immagine,
logorata dal peccato,
ti scongiuro,
di fondermi a nuovo
nel crogiuolo della tua parola.
Non rendermi male per male
a causa delle mie azioni malvagie,
così che io non debba bere
fino alla feccia
la coppa della tua ira
nell’ultimo giorno della resa finale
dei conti.
XIX, I, p. 129