Maria e l’Eucaristia
Introduzione
Giovanni Paolo II, nella lettera enciclica Ecclesia de Eucaristia, definisce Maria “donna eucaristica” (EdE, 53) spiegando successivamente il senso di questa sua affermazione. Tale spiegazione, tuttavia, è stata molte volte disattesa, trascurandola per soffermarsi soltanto sulla definizione di Maria “donna eucaristica”, dando origine a svariate riflessioni in relazione a Maria e l’Eucaristia. Riflessioni non sempre felici.
Eccone un esempio. Il vangelo di Giovanni narra di Maria ai piedi della croce del Figlio (cf. Gv 19, 25-27), ciò attesta la presenza della Vergine santa a Gerusalemme, nei medesimi giorni in cui si compivano quelli del Figlio. Da qui il pensare che Maria sia stata partecipe dei riti della pasqua ebraica, l’ultima cena di Gesù, nella quale ha istituito l’Eucaristia. Una lettura di questo tipo non la si può inserire nella categoria teologica, bensì in quella del romanzo, perché, e lo sappiamo bene, nei vangeli non c’è nessun riferimento alla presenza di Maria nei racconti dell’istituzione dell’Eucaristia.
Tuttavia la Chiesa sia d’occidente, quanto quella d’oriente facendo proprie le parole di Gesù morente: «Ecco tua madre!» (Gv 19, 27) fin dall’antichità ha ricordato Maria nella celebrazione eucaristica, basti pensare all’oriente cristiano, il quale, durante l’epiclesi ricorda Maria in riferimento ad una parte del “pane” per lei destinato, in occidente la più antica preghiera di consacrazione, il canone romano, parla di Maria in questi termini: «In comunione con tutta la Chiesa, ricordiamo e veneriamo anzitutto la gloriosa e sempre vergine Maria, Madre del nostro Dio e Signore Gesù Cristo». Perché «vivere nell’Eucaristia il memoriale della morte di Cristo implica anche ricevere continuamente questo dono. Significa prendere con noi – sull’esempio di Giovanni – colei che ogni volta ci viene donata come Madre. Significa assumere al tempo stesso l’impegno di conformarci a Cristo, mettendoci alla scuola della Madre e lasciandoci accompagnare da lei» (EdE 57).
L’Eucaristia, ci dice il documento conciliare Sacrosanctum concilium, è fonte e culmine della vita del cristiano, affermazione che possiamo parafrasare dicendo che l’Eucaristia è la via che si deve percorrere per conformarci a Cristo. Un percorso che ha effettuato Maria, e per mettersi alla sua scuola di Madre, siamo invitati a conoscere, in questo percorso ci introduce Giovanni Paolo II, con la sua lettera enciclica, nella quale ci invita a porci «alla scuola di Maria, donna “eucaristica”».
Gino Alberto Faccioli, ISSR “Santa Maria di Monte Berico”